Valencia
Torres de Serrano
Le Torri di Serranos e le Torri di Quart sono due delle dodici porte di accesso alla citta' rimaste in piedi e che
formavano parte dell’antica muraglia medievale, abbattuta nel 1865. Sono entrambe di stile gotico: le prime
furono costruite dal tagliapietre Pere Balaguer, fra il 1392 e il 1398, mentre le seconde furono erette fra il 1441 e
il 1460 da Francesc Baldomar e Pere Compte, quest’ultimo mastro tagliapietre anche di altri edifici dell’epoca,
come la Lonja de la Seda.
Le Torri di Serranos furono utilizzate sia per la difesa, che come archi di trionfo. Attualmente, l’evento piu'
importante che si svolge ai loro piedi e' la Crida, una chiamata da parte della Fallera Mayor di Vale'ncia, l’ultima
domenica di febbraio, per invitare valenzani e turisti a dare il benvenuto alla festa delle Fallas. È stato scelto
questo emblematico posto per simboleggiare l’arrivo di forestieri a Vale'ncia, alcuni secoli fa, dal cammino di
Serranos.
Dichiarato Monumento Storico Artistico Nazionale nel 1931, riconoscendo il suo alto valore estetico, che fa di
questo edificio il piu' bel esempio di architettura militare del XIV secolo.
Le “Torres de los Serranos” sono una delle piu' conosciute porte della muraglia medioevale cristiana di Valencia. E
si trovano nelle vicinanze del ponte “de los Serranos” che troviamo nei giardini del Turia.
Il nome “Serranos” (= montanari), e' dato sia al ponte sia alle torri per la posizione geografica, perche' questa
porta e' situata al nord della citta' ed era l’entrata per chi arrivava dalla zona “Serranía”, comunemente
denominati "i montanari", cioe' provenienti dalla direzione Sagunto-Barcellona. La lapida, del secolo XIX, che
ancora si conserva nelle Torri, indica che la “puerta de serranos“ arrivo' a raccogliere fino al 95% degli accessi alla
citta' di Valencia.
Le “Torri de Serranos” erano il simbolo del potere della citta' di Valencia, per la magnificenza della sua
architettura e per l'elaborata ornamentazione che andava molto oltre un'architettura utilitaria di mero carattere
difensivo. Nel secolo XV nelle vicinanze della “porta” erano pagate le tasse sulla merce in entrata alla citta'.
In antichita' il loro uso principale era quello di difesa ma si usavano anche per cerimonie ufficiali di ambasciatori e
re. Nel periodo tra 1586 e il 1887 le torri si convertirono in prigioni di nobili e cavalieri. Oggi le torri hanno una
funzione turistica, perche' si possono visitare fino in cima da dove e' possibile ammirare la citta' dall’alto.
Iglesia de San Nicolas
La chiesa di San Nicola di Bari e San Pietro Martire e' stata ristrutturata di recente portando alla luce un campione
pittorico che gli esperti hanno denominato la ‘Cappella Sistina’ valenzana. È una delle prime dodici parrocchie
cristiane della citta' di Valencia dopo la riconquista di Jaume I nel 1238. Costruita come parrocchia verso il 1242,
fra il 1419 e il 1455 fu ristrutturata per iniziativa della famiglia Borgia, dandole uno stile gotico in cui la volta
gotica della navata centrale si contrae. Fra il 1690 e il 1693 l’interno fu rivestito con una decorazione barocca e
affreschi di scene della vita di San Nicola di Bari e di San Pietro Martire, disegnati da Antonio Palomino e dipinti
da Dionís Vidal. Il lunedi' di ogni settimana, la Chiesa di San Nicola di Bari riceve centinaia di visitatori che fanno la
“Camminata di San Nicola” o la Devozione di San Giuda Taddeo, patrono delle cause perse. Il suo restauro e' stato
qualificato come "l'intervento architettonico e pittorico-ornamentale piu' importante realizzato fino ad oggi a
livello internazionale per la magnificenza dell'opera e le tecniche impiegate". Ora potete visitare la chiesa con e
senza visita guidata.
Torres de Quart
Le “Torres de Quart” sono una delle piu' conosciute porte della muraglia medioevale cristiana di Valencia. Sono
orientate verso Ovest e rappresentano l’accesso alla citta' dalla direzione di Castiglia (le citta' e i paesi dell’interno
della penisola), la cui strada passava per il paese chiamato Quart de Poblet.
Il nome “quart” proviene dal latino “at quartum miliarium” che era la distanza alla quale si trovava il paese Quart
de Poblet (paese che ha preso il nome anch’esso da questo latinismo).
Le “Torres de Quart” erano una delle quattro “porte maggiori” della citta' di Valencia, furono costruite per
sostituire una “porta” gia' esistente, molto piu' piccola, perche' quest’ultima alla vista non dava il giusto valore
all’importanza della citta'. Le altre tre porte maggiori erano le “Torres de Serranos” (Torri di Serrano), la “Porta di
San Vincente” e la “Porta del mare”. Le ultime due nominate non esistono piu'.luogo. La facciata posteriore e'
stata scoperta in modo che si potesse vedere l’interno. Furono destinate per un certo periodo a carcere
femminile.
Si trovano all’intersezione tra “calle Quart” e “Calle Guillen de Castro” e nei suoi paraggi si possono ancora
trovare piccolissime parti della grande muraglia costruita a partire dal 1356 e che si salvarono dalla demolizione
dell’anno 1865.
L’inizio dei lavori di costruzione delle torri risale al 1441 e si diedero per terminate nel 1460. Possiedono uno stile
architettonico gotico arcaizzante d’influenza provenzale.
Le funzioni delle Torri, oltre a quelle di difesa, d’entrata e d’immagine della citta', erano di magazzino e carcere
femminile. Nel XIX secolo le torri erano utilizzate dal governo come prigione militare e nell’anno 1931, dopo
essere state dichiarate “Monumento Storico Artistico Nazionale”, furono restituite alla citta' di Valencia.
Lo stile delle Torri di Quart imita le torri del castello di Castelnuovo che si trovano in Italia a Napoli, quest’ultime
costruite nel XV secolo dall’architetto maiorchino Guillem Sagrera. Vedi foto a sinistra.
Curiosita': le “Torri de Quart” sono un metro piu' alte rispetto a quelle “di Serrano”.
Mercat Central
Uno degli edifici che piu' attira l’attenzione dei visitatori, grazie alle decorazioni interne ed esterne che possiede,
e' il Mercato Centrale. Nelle vicinanze della “Lonja de la seda” e della “Iglesia de los Santos Juanes”, la struttura in
ferro, le vetrate colorate, le ceramiche e le piastrelle smaltate utilizzate per gli ornamenti, fanno si che risulti
impossibile non rimanere abbagliati dalla sua bellezza.
Il “Mercado Central” (Mercato centrale) e' uno degli edifici piu' rappresentativi, in stile modernista, dei primi anni
del 1900, si comincio' a ristrutturare nel 1914 da parte di due architetti provenienti dalla scuola di Barcellona. I
due cercarono di dargli chiaramente stile modernista ma senza perdere l’essenza araba. S’inauguro' nel 1928.
Possiede una superficie totale di piu' di 8100 metri quadrati e la sua pianta e' un poligono irregolare di quattordici
lati. La sua copertura e' formata da cupole originali e da tetti inclinati a diverse altezze.
Lo splendore dell’insieme e' dato soprattutto dalla luce solare che filtra dai diversi punti della copertura e vetrate
colorate
Lonja de la Seda
Di fronte al Mercato Centrale si erge questo impressionante edificio gotico, che era il punto di ritrovo dei
mercanti della seta nel XV secolo, giacche' la citta' era il riferimento industriale di questo tessuto e del commercio
marittimo.
È considerata il gioiello del gotico civile sia per la sua bellezza architettonica, che per la sua importanza
commerciale dell’epoca, e nel 1996 fu dichiarata Patrimonio Storico dell’Umanita' dalla UNESCO.
La Lonja de la Seda, chiamata anche Borsa dei Mercanti, e' l’edificio di stile gotico piu' importante di Vale'ncia. Lo
comincio' il tagliapietre Pere Compte nel XV secolo e divenne un monumento emblematico del Siglo de Oro
valenzano, in seguito alla rivoluzione commerciale e sociale che rappresento' a quel tempo. L’importante
industria della seta e la situazione geografica di Vale'ncia rendevano la citta' un sito di entrata ed uscita di
numerose transazioni economiche. Dichiarata Patrimonio dell’Umanita dall’UNESCO nel 1996, la Lonja e' formata
da quattro parti visitabili per il turista: il Salón de Contratación o Columnario, che e' un’imponente sala con 24
colonne elicoidali, otto delle quali sono libere e le altre sedici fungono da contrafforte, e terminano in una volta a
crociera. Il Pabellón del Consulado o Consulado del Mar (Consolato del Mare), cosi' chiamato perche' ospita
l’istituzione che porta lo stesso nome, creata nel XIII secolo e che si incarica del corretto adempimento degli
affari marittimi e mercantili. Di questo padiglione e' possibile visitare il salone del Tribunale del Commercio, a
piano terra, e il Salone Principale, o Camera del Consolato, al piano superiore. Spiccano entrambi per il
rivestimento in legno lavorato dei loro soffitti e per le piastrelle del pavimento. Dal Patio de los Naranjos si
accede alle tre sale e si puo' osservare il Torreón, che anticamente fungeva da carcere per i commercianti
indebitati e la cui entrata e' altresi' una visita obbligatoria. La Lonja e' uno dei luoghi caratteristici della Via della
Seta a Vale'ncia.
La Seu
La Cattedrale di Valencia, e' la sede dell’Arcivescovo di Valencia, dedicata per desiderio di Jaime I alla Santissima
Vergine Maria dopo la riconquista. La Cattedrale sorge in un luogo che gia' apparteneva nel passato ad un tempio
romano e poi ad una moschea musulmana. Infatti, si narra che Jaime I nell’anno 1238, dopo aver conquistato la
citta' di Valencia si diresse verso la moschea, e posteriormente alla purificazione della struttura diede il via alla
costruzione della Cattedrale.
Il portale principale e' definito “de los Hierros” (dei ferri) ed e' in stile barocco. Il nome gli e' dato dalla cancellata
di ferro che la protegge. È un monumento dedicato all’esaltazione della Vergine, della Chiesa e dei Santi
valenciani. Con 36 metri di altezza e la sua forma concava riproduce un’illusione ottica di maggior sensazione di
spazio in un luogo realmente piccolo, poiche' questa porta fu concepita, per essere visibile da 'via Zaragozza' che
aveva di fronte. Oggi questa via non c’e' piu' e la porta si affaccia nella Piazza "de la Reina".
Il portale degli apostoli e' gotico. È cosi' chiamata per le sculture dei dodici Apostoli di Cristo. Cominciata tra il
1276 e il 1288 e terminata nel 1354. La facciata risalta sul muro per tre archi aguzzi con archivolti fioriti con
statuette di angeli, santi e profeti, incoronato da un gran rosone di 6,45 metri di diametro.
Il portale del Palazzo e' d’impronta romanica e si affaccia sul palazzo dell’Arcivescovo. Questa e' la porta piu'
antica della Cattedrale, perche' proprio qui fu posata la prima pietra della cattedrale. Sopra questa porta ci sono
quattordici volti, con delle iscrizioni che indicano i nomi. Sono le facce delle e degli sposi che si unirono in
matrimonio con lo scopo di ripopolare Valencia subito dopo la Riconquista cristiana da parte di Giacomo I.
Entrare all’interno della Cattedrale di Valencia dalla porta principale ci fa notare la struttura a croce latina con tre
navate, tipico delle chiese romaniche assieme all’armonia e alla semplicita' dell’insieme. La volta dell'abside e'
affrescata con un cielo stellato, tutto dipinto di azzurro. A destra e sinistra ci sono le cappelle dedicate ai santi.
Due elementi importanti della Cattedrale sono il Museo e la Cappella del Santo Graal.
La Cappella del Santo Graal e il “suo” calice sono uno degli elementi piu' attrattivi per fedeli e curiosi da tutto il
mondo. Si ritiene, infatti, che il calice conservato in questa cappella sia il Santo Calice che Gesu' Cristo utilizzo'
durante l’Ultima Cena. La Coppa, conservata in una teca, e' del I secolo a.C. ed e' realizzata in agata corallina. In
realta' si tratta di 3 pezzi indipendenti, anche se danno l'impressione di essere un pezzo unico. La parte piu' bella
del Graal e' la base ricoperta di oro, perle e pietre preziose, tra cui due rubini e due smeraldi di grande valore. La
Cappella dove e' conservato il Graal ha una pianta quadrata con pareti di pietra lavorata. Intorno alla teca della
Coppa c'e' un grande altare di alabastro, con i 12 apostoli e al centro la Vergine che ascende al cielo. Le scene
nelle formelle inferiori ricordano l'Antico Testamento e le profezie che poi sono rappresentate nella parte
superiore, dedicata al Nuovo Testamento. Dalla Cappella del Santo Graal si accede al Museo della Cattedrale,
dove sono conservate croci, ostensori, calici e altri oggetti religiosi. Di particolare importanza, nella Sala V, due
opere di Goya.
Le visite alla Cattedrale sono ben organizzate e a pagamento (fortunatamente quasi irrisorio il prezzo). Le
visite permettono di accedere alla Cattedrale, alla Cappella del Santo Calice e alla torre del Miguelete.
MUSEO DELLA CATTEDRALE
Sito all’interno della Cattedrale di Santa Maria, ospita la Biblioteca dei Borgia, opere d’arte, come quelle firmate
da Vicente López, resti di catacombe, un serbatoio d’acqua arabo (aljibe) o alcune delle piu' particolari reliquie
della
Chiesa Cattolica, come i capelli della Vergine Maria o la “camiciola” del “Bambin Gesu'”.
MIGUELETE (Campanile)
Il campanile della Cattedrale di Valencia e' conosciuto con il nome di “Torre del Miguelete” o in valenciano “Torre
del Micalet”. Prende il nome da San Michele Arcangelo in onore del santo che aveva il compito di proteggere la
citta' dal male e dalle tormente.
La sua costruzione comincio' nel 1381 e termino' nel 1429. È una torre di stile gotico, e' alta 51 metri senza la
terrazza. Ha la forma di un prisma ottagonale e al suo interno troviamo una scala composta da 207 gradini.
Per molti secoli fu chiamato “nuovo campanile” o “campanile de la cattedrale” per differenziarlo dal “vecchio
campanile”, che era una torre a pianta quadrata con stile romano (di questa rimangono alcuni resti delle mura).
Nel tempo il suo nome si trasformo' in “Torre del Micalet”, per la grande campana delle ore che fu battezzata nel
giorno dedicato a San Michele.
La torre si uni' alla Cattedrale alla fine del XV secolo come prolungamento della nave centrale. Ha un’entrata
angolare decorata con archi a volta e possiede un perimetro uguale alla sua altezza (51 m).
La prima parte della struttura della torre e' massiccia, lascia solo un vuoto elicoidale al suo interno, dove
troviamo la scala a chiocciola per poter salire.
Il secondo corpo ha una sola finestra e serviva per ospitare le persone che chiedevano asilo alla Cattedrale e la
terza parte chiamata “casa del campanar”, altro spazio, piu' grande, con la caratteristica di avere solo due
finestre, era la "casa" dei sacrestani e campanari che avevano il compito di suonare le campane.
Il piano superiore e' la “sala delle campane”, caratterizzata da 8 finestre, 7 delle quali occupate dalle campane e
l’ottava dedicata alla scala a chiocciola, che in questo punto comincia ad essere molto stretta.
Nel 1425 la torre era costruita fino alla terrazza. La campana delle ore pendeva da una struttura di legno,
collocata su pilastri di pietra, molto simile all'esistente.
Plaza Redonda
Popolarmente nota come “el clot” (il buco), e' uno degli spazi piu' peculiari del XIX secolo ed e' stata riabilitata di
recente. Una gran varieta' di negozi di artigianato tradizionale e souvenir di Vale'ncia la rendono una visita
obbligatoria per tutti i turisti. La Plaza Redonda si trova vicino alla Plaza de la Reina. Si tratta di una piazza molto
originale, in quanto presenta una forma rotonda e per questo uno dei monumenti da visitare a Valencia.
Fin dalla sua costruzione, la Plaza Redonda e' stata utilizzata per il commercio (negoziazioni e opportunita' di
vendita). Mercanti provenienti da tutto il paese hanno fatto tappa nella Plaza Redonda, uno dei luoghi piu'
conosciuti e interessanti di Valencia.
Si tratta di una piazza nel centro della citta', che conserva in modo vivo queste usanze e varie attivita'
commerciali. Ancora oggi e' possibile trovare un’ampia gamma di prodotti, dall’abbigliamento ai prodotti per
cucire, tutti i tipi utensili, prodotti di ceramica. Naturalmente non mancano i classici souvenir di Valencia.
La Plaza Redonda e' stata costruita da Fernando VII intorno al 1839 e progettata con quattro ingressi. E ‘stata
restaurata recentemente, in particolare la magnifica fontana in pietra e bronzo.
Se volete visitare la Piazza Rotonda di Valencia, noi vi consigliamo di farlo di domenica, quando e' piena di
bancarelle di carte, timbri e altri prodotti da collezione
Plaza del Ayuntamento
La piazza piu' importante e centrica della citta' di Valencia e' chiamata "Plaza del Ayuntamiento", ma nella sua
storia ha avuto svariati nomi, ad esempio: dal 1936 al 1939 si chiamava "Plaza Emilio Castelar", durante il
franquismo "Plaza del Caudillo", durante il periodo conosciuto come "Transazione" si chiamo' "Plaza del País
Valenciano" fino al 1987 e finalmente con maggior consenso l'attuale "Plaza del Ayuntamiento".
Dopo aver demolito, nel 1891, il convento di San Francesco, che si reggeva nell'area di nostro interesse, si creo'
la piazza utilizzando gli spazi ed i giardini dello stesso. La fisionomia attuale e' recente, passando per diversi
rimodellazioni e progetti.
Si cominciarono a piantare alberi e a creare giardini dove la gente passeggiava, prendeva il sole, si realizzavano
eventi d'intrattenimento oltre che alla fiera organizzata nel periodo natalizio. Nacque cosi' il parco di San
Francesco. Difronte a questo nuovo parco si trovava la "Casa de la Enseñanza", collegio per bambine disagiate e
con difficolta' di vario genere. Nell'edificio del collegio si trasferi' il Comune nel 1904, infatti la sede comunale di
allora si trovava presso i giardini attuali del palazzo della "Generalidad". Il complesso subi' svariate modifiche fino
a convertirlo nell'attuale palazzo; gli edifici costruiti successivamente e le varie modifiche a quelli presenti nelle
vicinanze della piazza seguirono la linea architettonica del palazzo del Comune. La fisionomia attuale e' merito del
disegno dell'architetto Javier Goerlich, tra il 1931 e il 1935.
Nel 1964 si colloco' nella piazza la statua del dittatore Francisco Franco per celebrare i 25 anni dalla fine della
guerra civile. Statua che nel 1983 fu ritirata per sostituirla 10 anni dopo con quella di "Francesc de Vinatea" con
in mano il libro "Fueros de Valencia" (insieme di norme che fecero da legislazione territoriale valenciana per
alcuni secoli, fu promulgata da Jaime I nel 1261).
La Piazza ha una forma triangolare, al nord troviamo il bivio che ci porta o alla zona del mercato centrale e lonja
o verso "Plaza de la Reina", a sud termina con la stazione centrale dei treni e la "Plaza de toros", nel lato ovest
troviamo il palazzo del Comune e in quello est l'edificio centrale delle poste. Lo spazio aperto della piazza e'
contraddistinto da una fontana a nord e da una zona aperta a sud, in quest'ultima zona vengono organizzati
svariati eventi ed esposizioni, oltre che essere punto di ritrovo della gente o di manifestazioni e assemblee
straordinarie. Il piu' famoso evento organizzato nella piazza sono le "mascleta'" che si sparano durante la festa
denominata "Las Fallas".
Plaza de Toros
Venne costruita tra il 1850 e il 1860, secondo il progetto di Sebastián Monleón, nel sito di una vecchia Plaza de
Toros della citta' che per problemi economici non mai venne portata a termine. Prima che venisse costruita
l’attuale piazza, per vari secoli la citta' di Valencia celebrava le feste taurine, senza pero' poter contare su una
piazza di tori fissa: si realizzavano costruzioni provvisorie per soddisfare esigenze specifiche. Nel 1800 si decise di
costruire un’arena monumentale, ma questa venne distrutta dopo qualche tempo, durante la guerra
d’indipendenza, per evitare che l’esercito nemico se ne servisse come fortezza. Solo nel 185o, dopo un’altra fase
di scenari improvvisati, venne commissionato il progetto dell’attuale arena. La sua costruzione inizio' in un
periodo in cui la passione per la corrida era a livelli massimi. Il processo di costruzione dell’attuale Plaza de Toros,
duró dieci anni, anche se l’arena venne aperta al pubblico nel giugno del 1859 con una corrida inaugurale. Oltre a
celebrare i suoi eventi taurini, la Plaza de Toros ospita altri eventi: come concerti di artisti attuali o il Gran Circo
Mundial.
Quando venne costruita, Plaza de Toros di Valencia era l’arena piu' grande di Spagna, con una capienza di piu' di
16.850 spettatori, cifra que rispondeva alla enorme domanda di spettacoli di tauromachia a Valencia in
quell’epoca; negli anni subi' diverse modifiche, la prima delle quali fu nel 1946 a causa di un incendio. La sua
capienza attuale e' di 10.500 spettatori, a seguito della ristrutturazione del 2010, che sebbene abbia comportato
una diminuzione della capienza dell’arena, le ha permesso di guadagnarci in termini di comodita' e praticita'.
L’edificio e' alto 17,65 m, ha una base poligonale con 48 lati ed e' stata costruita sulla base di un anello interno,
nella cui area si svolgono le corride, di 52 metri di diametro. Ha uno stile neoclassico e si presenta allo spettatore
come un cilindro con mattoni a vista, con quattro ordini di arcate, che ricorda l’anfiteatro di Nimes e il Colosseo
di Roma. Plaza de Toros di Valencia fu dichiarato Monumento Storico Artistico Nazionale nel 1983 dalla Direzione
Generale delle Belle Arti. Negli ultimi decenni, tifosi e istituzioni di Valencia hanno voluto rendere omaggio ai
grandi toreri morti nell’arena, ergendo pilastri in loro ricordo: Pepet, Ladron de Guevara, Jaime Marco El choni
Curro Valencia, Vicente Barrera e Manuel Granero; oltre alla statua in bronzo, che precede la spianata della
biglietteria, in memoria di Manolo Montoliu, uno dei migliori banderilleros valenciani della storia.
Se passiamo di fronte a Plaza de Toros a Valencia e' possibile sapere se, all’interno dell’arena e' in programma o
meno una corrida e la sua categoria, guardando semplicemente se sono esposte delle bandiere (della Comunita'
valenciana e del Comune di Valencia) nella parte superiore della struttura.
Se le bandiere ondeggiano in tutti i piloni che caratterizzano l’ultimo anello del monumento, sappiamo che
avremo una corrida di tori, se sono poste in piloni alterni, avremo una corrida di novillos (corride con tori che
non superano i tre anni d’eta') e se sono poste una ogni tre piloni ci sara' una corrida di becerros (corride con tori
che non hanno piu' di due anni). Se non ci sono bandiere innalzate in Plaza de Toros non sono in programma
corride.
Mercat de Colon
Il mercato di Colón e' uno degli edifici pubblici della citta' di Valencia piu' emblematici e simbolo dell’espansione
del centro citta' degli inizi del 1900. L’edificio e' situato tra “Calle Colon” e “Gran Via Germanias”, ed e' un esempio
di fusione tra storicismo e modernismo, poiche' a costruzioni in mattone si uniscono abbondanti soluzioni
strutturali che ricordano Gaudi'.
Concepito e realizzato da Francisco Mora Berenguer tra il 1914 e il 1916, per creare un punto d’incontro tra chi
viveva in campagna e veniva al mercato a offrire i loro prodotti, e i concittadini che acquistavano la merce.
Infatti, il mercato di Colón era posto tra il mercato centrale e il mercato di Russafa, per agevolare le persone che
vivevano in quella zona.
Con il restauro, che termino' nel 2003, si perse il suo aspetto interiore originale (quello dei banchi di cemento,
uno unito all’altro, che permettevano l’esposizione e la vendita dei prodotti di terra e di mare), ma non si perse il
suo aspetto esteriore, anzi, si fece in modo di dar ancora piu' brillantezza all’opera monumentale realizzata da
Francisco Mora Berenguer.
Consiste in tre navate, una principale larga 18 metri e due laterali di quasi 8 metri e di due facciate principali
caratterizzate da allegre policromie e dettagli regionalisti. I tratti decorativi che le due facciate possiedono sono
dati dall’utilizzo di ceramiche valenciane e mosaici che hanno temi tradizionali valenciani, come rappresentazioni
di prodotti e di attivita' della campagna di Valencia.
Nel presente il mercato di Colón e' un centro commerciale che dispone di caffetterie, ristoranti, attivita'
commerciali e parcheggio, oltre ad essere un punto logistico molto utilizzato per proporre mostre artistiche,
organizzare avvenimenti e appuntamenti di interesse culturale e storico da parte del Comune o da svariate
associazioni culturali, culinarie, etc, presenti nel territorio.
Citta' delle arti e della scienza
La Ciudad de las Artes y las Ciencias e' una visita obbligatoria per chi visita a Valencia. Opera dell'architetto
valenziano Santiago Calatrava, ha vari edifici che sono diventati simboli della citta'. Si tratta di un complesso di
ozio scientifico e culturale che oggi occupa circa due chilometri del vecchio alveo del fiume Turia.
Per accedere all'interno dell'Hemisfe'ric, del Museo de las Ciencias e dell’Oceanogra'fic devi disporre di biglietti
che puoi acquistare separatamente oppure insieme, a seconda degli edifici che piu' ti interessano.
Palau de les Arts Reina Sofía. Teatro dell'opera
Se sei un appassionato della musica, il tuo posto nella Ciudad de las Artes y las Ciencias e' il Palau de les Arts. Da
ottobre a novembre offre una programmazione che include opere, concerti, zarzuela o balletto. Negli orari in cui
non sono i programmati spettacoli e' possibile visitare l'edificio al suo interno su prenotazione nel sito web.
, beluga, morse, leoni marini, foche, pinguini o squali. Non perderti nemmeno lo spettacolo che si tiene ogni
giorno nel delfinario. Calcola almeno mezza giornata per visitarlo.
Hemisfe'ric
L'Hemisfe'ric e' un cinema digitale 3D, con un enorme schermo concavo di 900 metri che quasi avvolge gli spettatori. Ogni giorno
si proiettano vari filmati, nella maggior parte dei casi documentari educativi, che durano non piu' di 45 minuti adatti a qualsiasi eta'.
Con il tuo biglietto di entrata riceverai degli occhiali 3D con cui e' possibile cambiare la lingua della proiezione. Se viaggi insieme a
bambini, spesso viene proiettato un filmato piu' adatto ai piu' piccoli una volta al giorno. Ti consigliamo di consultare la
programmazione e di prenotare il filmato che piu' ti interessa prima di iniziare la tua visita ad altri edifici della Ciudad de las Artes y las
Ciencias.
Umbracle
L'Umbracle, con entrata libera, e' un enorme giardino di oltre 17.000 m2 dove puoi fare passeggiate ammirando
piante tipiche mediterranee o sculture contemporanee. D'estate e la sera, apre le sue porte la terrazza Mya,
dove puoi sorseggiare un drink al chiaro di luna. Direttamente sotto l'Umbracle si trova il parcheggio pubblico
della Ciudad de las Artes y las Ciencias.
Museo delle Scienze Principe Felipe
Con il lemma di “Proibito non toccare” di questo museo, ti puoi immaginare di che tipo di spazio si tratta, no? Il
Museo delle Scienze Principe Felipe offre diverse esposizioni interattive sulla scienza e la tecnologia. Si puo'
accedere senza biglietto al pianterreno, dove di solito c'e' un’esposizione itinerante, alcuni negozi, i WC e un
ristorante. Per il resto delle esposizioni avrai bisogno di un biglietto d'entrata. Il Museo offre anche workshop
scientifici per tutte le eta'. Per tali workshop si deve acquistare un biglietto separato.
Ágora
Il piu' recente degli edifici che fanno parte della Ciudad de las Artes y las Ciencias, e' uno spazio versatile che di
solito ospita eventi di qualsiasi tipo. Di solito non e' aperto al pubblico e non puo' essere visitato.
Ponticello Assud D’or
Un'altra delle opere dell'architetto valenzano Santiago Calatrava, il Ponte de L’Assut d’Or, attraversa il vecchio
alveo del fiume Turia, tra il Museo de las Ciencias e l'Ágora. Ci sono diversi percorsi per il traffico in entrambe le
direzioni e al centro c'e' una passerella pedonale che unisce le due sponde del Jardín del Turia.
Oceanogra'fic
Non puoi andartene senza aver visitato L’Oceanogra'fic, l'acquario piu' grande d'Europa. Con sette zone marine
diverse, si possono ammirare circa 45.000 esemplari di 500 specie diverse, come delfini, beluga, morse, leoni
marini, foche, pinguini o squali. Non perderti nemmeno lo spettacolo che si tiene ogni giorno nel delfinario.
Calcola almeno mezza giornata per visitarlo.
L'Oceanogra'fic e' composto da diversi edifici, in cui sono stati ricreati gli ecosistemi piu' importanti di ciascuno dei
mari e degli oceani del pianeta:
Mediterraneo: Mostra una parte della ricchezza biologica del Mar Mediterraneo mediante l'esposizione di nove
acquari di diverso formato a seconda dell'habitat rappresentato e contenenti circa 7.400 esemplari tra pesci e
invertebrati.
Zone umide: Una spettacolare sfera di 26 metri di altezza riproduce l'ambiente di due delle zone umide piu'
singolari del pianeta: il “manglar” americano, ovvero i litorali bassi e fangosi delle regioni tropicali in cui crescono
le mangrovie, e le regioni paludose mediterranee.
Climi temperati e tropicali: Un viaggio che, dalle regioni temperate del Pacifico e dell'Atlantico, porta fino alle
tiepide acque dell'Oceano Indiano e dei Caraibi attraverso acquari collegati mediante un fantastico tunnel
sottomarino di 70 metri di lunghezza, il piu' lungo d'Europa.
Oceani: Con un volume di 7 milioni di metri cubi, e' l'acquario di maggiori dimensioni dell'Oceanogra'fic e uno dei
piu' grandi al mondo. Ricrea un viaggio attraverso l'Oceano Atlantico, dalle Isole Canarie alle Bermuda, lungo un
tunnel nel quale si possono ammirare specie come lo squalo toro, lo squalo grigio e il pesce luna.
Antartico: I pinguini sono i veri e propri protagonisti di questa ricostruzione che rappresenta una scogliera
rocciosa con aree per la cova e l'allevamento dei piccoli e una zona subacquea dove e' possibile osservare gli
uccelli immergersi.
Artico: Una grande cupola a forma di igloo ospita la zona dell'Artico. Al suo interno, scogliere rocciose e blocchi
di ghiaccio ricreano l'habitat di trichechi e beluga, uno dei mammiferi marini piu' particolari del pianeta.
Isole: Collocata all'aria aperta, questa struttura prende come punto di riferimento le isole collocate lungo la costa
sudamericana, caratterizzate dalla presenza di grandi colonie di leoni marini della Patagonia.
Mar Rosso – Auditorium sottomarino: È una grande sala rifinita da una copertura a forma di “conchiglia del
pellegrino”. Al suo interno, si trova l'auditorium capace di ospitare 466 persone e il cui fondale e' costituito da
uno spettacolare acquario che rappresenta il Mar Rosso.
Ristorante sottomarino: Situato al centro del complesso, e' l'edificio piu' emblematico dell'Oceanogra'fic per la
particolarita' della sua copertura. Progettata da Fe'lix Candela, evoca una figura simile a una ninfea. Al piano
inferiore e' presente un grande acquario.
Delfinario: Con i suoi 26 milioni di metri cubi d'acqua e una profondita' di 10,5 metri e' uno dei delfinari piu' grandi
al mondo. È dotato di 5 piscine e puo' ospitare una trentina di delfini, configurandosi cosi' come il piu' grande a
livello europeo. Di fronte alle piscine si eleva una gradinata per il pubblico con una capacita' di 1.500 spettatori.
All'interno dell'Oceanogra'fic si trovano inoltre l'Edificio di Istruzione e Ricerca, la zona per la riabilitazione della
fauna marina, l'Edificio di Accesso, nonche' punti di ristoro e negozi.