Andalusia


Granada: E' una delle citta' spagnole piu' visitata dai turisti per i suoi monumenti, le sue feste, per i locali caratteristici dei gitani nelle grotte del Sacromonte dove si canta e si ballano il flamenco e la zambra gitana. Luoghi da visitare.
- Alhambra: il monumento piu' celebre, fu costruita nel quattordicesimo secolo da Muhammad Ibn Nasr e consta di tre parti: Alcazaba (dall'arabo "residenza fortificata"), Casa Reale o Alcazar (dall'arabo "il Palazzo") con i giardini ed Alhambra alta o Quartiere degli Artigiani del Popolo, la cui estensione e' di 104.000 metri quadrati. La fortezza era fiancheggiata da ben trecento torri, quattro delle quali sono ancor oggi porte d'ingresso al recinto, due strade pressoche' parallele attraversavano la citta' delle quali solo una si e' conservata. Interessanti sono diverse sale con le caratteristiche decorazioni geometriche arabescate, sia del palazzo pubblico (Mexuar) sia di quello privato (Diwan o Serraglio), anche se alcune sono un po' trasformate dai re cristiani. Caratteristici i cortili, uno dei quali detto "cortile dei mirti", per le piante di mirto che delimitano l'interno pieno di acqua, e un altro, al centro dell'harem, detto "dei leoni" per la fontana centrale la cui vasca e' sorretta da dodici leoni. Altri edifici ospitano i bagni con diverse stanze, e poi cortili, giardini, fontanelle, piccole canalette in cui scorre l'acqua, rendono unico questo complesso. L'Alhambra e' stata candidata dalla Spagna al concorso per l'elezione delle 7 meraviglie del mondo moderno nel 2007.
- Generalife: (dall'arabo "Giardino del sovrintendente") non e' solo una villa di ricreazione, ma anche un insieme di giardini, orti, allevamento di bestiame e tenuta di caccia per i sultani e i loro ospiti. Costruito verso il 1315 vicino all'Alhambra, in una posizione piu' elevata, si estende fino alle montagne.
- Albaicín: e' uno dei quartieri piu' noti di Granada, separato dall'Alhambra dal fiume Darro. Il momento di massimo splendore fu conosciuto durante la lunga dominazione arabo-berbera ed ebraica della citta', quando giunse ad avere circa 60 000 abitanti e ben 26 moschee. Il quartiere presenta strade strette e anguste, cortili con alberi e fiori, terrazze, cisterne e fontane pubbliche. Deve il suo nome agli arabi della citta' di Jaen (bayyasin, ossia "quelli di Baeza") che si trasferirono in massa a Granada dopo essersi arresi alle truppe cristiane di Ferdinando III.
- Palazzo della Madraza: fondata nel 1349 dal sultano Yusuf I, la Madraza e' stata la prima universita' di Granada, oltre che una delle piu' antiche in assoluto di tutta l'Europa. Il nome "Madraza" fa riferimento al significato islamico di scuola o universita'. Dedicata allo studio delle scienze matematiche, teologiche e della giurisprudenza, aveva anche spazi dedicati al culto e sale di preghiera. Nel XV secolo, quando il sultanato di Granada fu conquistato dai Re Cattolici, la Madraza divento' il primo Palazzo Comunale della citta' cristiana. Di questo periodo si conserva ancora il Salone dei Cavalieri XXIV, completato con uno dei piu' bei esempi di armatura in legno di stile mudejar. Successivamente, il suo aspetto modifico' radicalemente assumendo le prerogative tipiche dell'arte barocca del tempo. Nel XIX secolo, l'antica sala di preghiera islamica fu ritrovata sotto la decoracione barocca. Grazie al restauro di questi elementi originali, come il mihrab, si puo' ancora apprezzare le forme dell'arte nasride. Tra il 2006 e il 2011 sono stati inoltre condotti degli scavi archeologici che consentono al visitatore di ammirare alcuni resti dei periodi ziride e nasride (XI-XIII secoli).
- Cattedrale di Granada: e' il principale tempio cattolico della citta' di Granada e la chiesa madre dell'omonima arcidiocesi. Il complesso, che comprende la cappella Reale, mausoleo dei re cattolici, e' una delle maggiori opere in stile rinascimentale spagnolo. Successivamente alla riconquista della citta' nel 1492, i Re cattolici vollero la costruzione di una cattedrale, sul sito della grande moschea nasride di Granada. Nei primi anni del XVI secolo, gli architetti Juan Gil de Hontañón e Enrique Egas, gia' impegnati nella costruzione della cappella Reale, idearono il progetto per la cattedrale, inizialmente prevista in stile gotico. Questo primo progetto venne abbandonato nel 1523, poco dopo l'inizio dei lavori, nel 1518, in favore del progetto, in stile rinascimentale, dell'architetto Diego De Siloe. Dopo il 1563, anno della sua morte, il progetto di De Siloe fu portato avanti dagli architetti che si susseguirono alla guida della fabbrica. L'architetto Alonso Cano nel 1665 modifico' il progetto, con l'introduzione di elementi in stile barocco. I lavori vennero completati nel XVIII secolo.
- Cappella Reale di Granada: adiacente alla Cattedrale e' la Cappella Reale nella cui cripta sono conservati i resti dei Re Cattolici Ferdinando e Isabella, di Giovanna la Pazza (doña Juana la Loca), di Filippo il Bello e dell'infante Miguel. Venne eretta nel 1506 su ordine dei Re Cattolici che volevano in tal modo riposare nella citta' che avevano conquistato. L'edificio, gotico, presenta una notevole uniformita' stilistica. L'interno, a singola navata su cui si aprono numerose cappelle laterali, presenta un'imponente cancellata che delimita i due doppi mausolei, da un lato Isabella di Castiglia e il marito Ferdinando di Aragona, e dall'altro la loro figlia, Giovanna la Pazza con il marito Filippo il Bello. Notevole e' il retablo che adorna la Cappella Maggiore. Nella sacrestia e' collocato il museo della Cappella Reale ricco di opere d'arte di inestimabile valore.
- Recinto del Carbone: costruito agli inizi del XIV secolo, e' un edificio arabo giunto a noi pressoche' immodificato. Nel corso dei secoli e' stato adibito a locanda e a deposito di merci varie, in particolare di carbone, da cui il nome.
- I Bagni Arabi: noti anche come Bagni di Noce si trovano nella carrera del Darro, di fronte al ponte del Cadi. Risalgono all'XI secolo e sono probabilmente i bagni arabi meglio conservati di tutta la Spagna. Come tutti gli hammam, presentano un vestibolo cui fanno seguito diverse sale dotate di acqua fredda, tiepida e calda. La sala piu' grande e' quella provvista di acqua tiepida che presenta una pianta regolare ed e' circondata da portici e archi moreschi con capitelli romani e visigoti; evidentemente si era fatto ricorso a materiale prelevato da costruzioni precedenti. Le volte presentano dei suggestivi lucernari a forma di stella ottagonale che lasciano filtrare la luce.
- Sacromonte: al di sopra dell'Albaicin si trova il Sacromonte, quartiere in cui sono scavate numerose grotte in passato abitate dai gitani. All'inizio del XVII secolo venne fondata un'abbazia dopo che in alcune grotte furono scoperte delle reliquie di alcuni martiri, tra cui San Cecilio, Santo Patrono della citta'. In seguito il rinvenimento si rivelo' un falso. L'abbazia conserva in un piccolo museo alcune opere d'arte come, manoscritti, dipinti, sculture e molto altro ancora. Lo splendido panorama che si gode dalla piazzetta antistante rende il luogo meritevole di un'escursione.
- Monastero di San Jeronimo: alla costruzione di questo luogo di culto, iniziata nel 1496, presero parte Jacopo Torni e, in un secondo tempo, Diego de Siloe'. Il monastero e' provvisto di un grande chiostro, completato nel 1519, circondato da colonne e da archi a tutto sesto al piano inferiore e da archi ribassati a quello superiore. Numerosi aranci ornano il chiostro come l'esterno dell'edificio. Sempre sul chiostro si aprono numerosi portali platereschi e rinascimentali. La chiesa del Monastero presenta una maestosa facciata plateresca, opera del Siloe', mentre al suo interno, nella cappella Maggiore, si puo' ammirare un prezioso retablo raffigurante santi e scene della vita della Vergine e di Gesu'. Ai lati del retablo sono collocate le statue del Gran Capitano e della moglie in preghiera. Carlo V aveva infatti concesso al Gran Capitano la cappella per inumarvi la famiglia.
- Monastero della Cartuja: costruito nel XVI-XVII secolo, rappresenta forse uno degli esempi piu' mirabili di barocco andaluso.

Cordoba: e' un comune spagnolo situato nella comunita' autonoma dell'Andalusia, sulla riva del Guadalquivir e ai piedi della Sierra Morena. Nella citta' antica vi sono importanti resti architettonici di quando Cordova era la prospera capitale dell'Emirato di al-Andalus, poi trasformatosi in Califfato fino alla sua caduta alla fine del terzo decennio dell'XI secolo. Il patrimonio artistico della citta' comprende i monumenti sotto indicati. - Le grandi mura che cingevano la citta', delle quali restano solo alcuni tratti e alcuni portali.
- Il ponte romano, e la relativa fortificazione all'estremita' del ponte sul Guadalquivir.
- La Torre della Malmuerta, torre ottagonale il cui nome deriva dall'uccisione della moglie infedele da parte di un nobile della citta', evento su cui si baso' Lope de Vega per la sua opera I commendatori di Cordova.
- L'Alcazar dei Re Cattolici fatto costruire da Alfonso XI, detto il Giustiziere nel 1328, arricchito con giardini, fontane, bagni e serbatoi per l'acqua dalla dinastia dei Trastamaras; fu poi modificato dai re cattolici, che ne fecero la loro residenza. Anche l'Inquisizione vi ebbe sede, dal 1400 al 1821.
- La Grande Moschea (o Mezquita), di forma rettangolare e cinta da un alto muro, attualmente Cattedrale di Cordova, e' il piu' importante monumento musulmano di Spagna. La sua costruzione ebbe inizio nel 785 d.C. sotto il regno di Abd al-Raman I sopra la pianta della Basilica di San Vincenzo, poi ampliata da Abd al-Raman II e trasformata da San Ferdinando III nel 1236 in una Cattedrale, con l'aggiunta di una monumentale torre campanaria. L'originale unione della struttura architettonica ed artistica tipica della Moschea con quella della Cattedrale, senza soluzioni di continuita', genera un effetto architettonico strano ed impressionante, che l'ha resa famosa in tutto il mondo.
- La Torre di Calahorra, che ospita il Museo Storico della citta'.
- La piccola sinagoga, unica sinagoga spagnola residua assieme alle due rimaste a Toledo.
- La Juderia, l'antico quartiere ebraico dal dedalo di vie strettissime, retrostante la Mezquita, dove nacque Maimonide.
- Il suggestivo "vicolo dei fiori".
- I patios delle vecchie case del centro storico, arricchiti da fontane, mosaici e alberi.
- Le chiese di San Lorenzo, della Maddalena, di San Gaetano, di San Paolo, di Santa Marina, di San Andrea, di San Michele.
- Il Palazzo della Deputazione, gia' monastero delle Mercedi.
- Il Monastero di San Gerolamo.
- La Locanda del Potro, oggi mercato nazionale d'artigianato.
- Il Museo municipale taurino, dedicato agli oggetti delle corride e ai toreri cordovani.
- Il Monumento a Manolete, uno dei piu' grandi toreri di tutti i tempi.
- Plaza de la Corredera.
- Cappella di San Bartolomeo.
- Palazzo della Mercede.
- Piazza del Puledro.
- Cristo de los Faroles, crocifisso situato nella plaza de los Capuchinos, illuminato da otto lanterne.


Almodovar del Rio: Il castello di Almodóvar e' una delle maggiori attrazioni della provincia cordovana. Si trova a 22 km da Cordoba, dove s’innalza maestoso sul territorio di Almodovar del Río. Le origini della fortezza risalgono all’Impero Romano; tuttavia il castello fu costruito dagli Arabi nel 760 d.C. Nel 1240, durante il regno di Ferdinando III, passo' nelle mani dei Cristiani. Sotto il regno di Pietro I ed Enrico II, venne poi trasformato in residenza reale. In seguito passo' a far parte dell’Ordine di Calatrava e successivamente di quello di Santiago. Nel 1903 iniziarono alcuni lavori di restauro voluti dal conte di Torralva, proprietario del castello; questi si prolungarono fino al 1936. Il castello era di vitale importanza, poiche' la sua ubicazione strategica garantiva la sicurezza della capitale cordovana. La sua vicinanza al fiume Guadalquivir, inoltre, permetteva il controllo del traffico fluviale in un’epoca nella quale il fiume era navigabile fino alla citta' di Córdoba. Di quest’imponente opera difensiva vanno segnalate in particolar modo due delle sue nove torri: quella dell’Homenaje e quella dell’Escuela, situate una di fronte all’altra. Tuttavia, non sono solo questi gli elementi che possiamo contemplare nella fortezza: il patio de armas (cortile interno delle armi), le mura ed ognuna delle volte a crociera sono degni di speciale menzione. Possiamo concludere che visitare questo castello e' come fare un viaggio indietro nel tempo.

Siviglia: E' una citta' di origine ibero-punica della Spagna. Situata nella parte sud-occidentale della penisola iberica, e' il capoluogo della Comunita' Autonoma dell'Andalusia e della provincia di Siviglia. La citta' sorge sulle rive del fiume Guadalquivir. Con oltre 700.000 abitanti e' la quarta citta' della Spagna per numero di abitanti. Siviglia puo' essere considerata come il centro artistico, culturale, finanziario, economico e sociale del sud della Spagna. Notevole e' anche l'interesse turistico, grazie ai numerosi monumenti, piazze, giardini e alla fervente vita notturna. In particolare la Giralda, la Cattedrale, l'Alcazar e l'Archivio delle Indie sono stati dichiarati patrimonio dell'umanita' dall'UNESCO nel 1987.
- Giralda: e' l'antico minareto della moschea divenuto poi la torre campanaria della cattedrale ed ora e' il monumento simbolo di Siviglia. Da questa torre in epoca moresca il muezzin chiamava i fedeli alla preghiera e molto probabilmente veniva anche utilizzata come osservatorio astronomico. La sua costruzione inizio' nel 1171 e si concluse nel 1198, opera dell'architetto Aben Baso (Ahmad ibn Baso). Nel corso del tempo la struttura subi' numerosi cambiamenti e rappresenta uno dei migliori esempi dello stile mude'jar della Spagna. Raggiunge ora l'altezza di 103 metri e per questo motivo la sua presenza nella citta' e' costante apparendo dagli angoli piu' imprevisti. In cima si trova un coronamento rappresentante il Trionfo della Fede che viene chiamato Giraldillo.
- La Cattedrale: la Cattedrale di Siviglia, per ampiezza dell'aula, e' la piu' grande della Spagna e la terza del mondo cristiano dopo San Pietro a Roma e Saint Paul a Londra e cio' rispecchia bene l'ambizione e l'entusiasmo di coloro che ne progettarono la costruzione verso la fine del XIV secolo quando la citta' era una delle piu' importanti d'Europa. Fu costruita dove sorgeva la grande moschea di cui rimangono solo la Giralda e il Patio de los Naranjos (patio degli aranci) che corrispondeva all'antico patio delle abluzioni. La pianta e' un rettangolo di 126,18 metri di lunghezza per 83,60 di larghezza divisa in cinque navate ed e' alta 30,48. Il suo punto piu' alto raggiunge pero' i 56 metri. Dal 2005 fa parte del libro dei Guinness dei primati per la sua enorme estensione spaziale. Anche se fu terminata nel 1506 ci vollero quattro secoli per darle l'aspetto attuale. La facciata principale si trova lungo Avenida de la Constitución e all'esterno la chiesa e' circondata dalle gradinate, ovvero delle scalinate collegate tra loro da catene, che furono costruite per servire da punto di assunzione di braccianti durante il XIV secolo. L'interno e' impressionante data la grandiosita' dell'edificio. Nella navata centrale dietro il coro spicca la Cappella Maggiore, chiusa da una magnifica inferriata in ferro dorato, all'interno della quale si trova l'immenso retablo della "Virgen de la Sede", inserito nel libro dei Guinness dei primati dal 2005 per la sua immensa grandezza. Sempre all'interno del tempio ha sede il mausoleo di Cristoforo Colombo, sotto il grande orologio ottocentesco, ed e' esposto l'autentico Giraldillo della Giralda.
- Reales Alcázares: (le fortezze reali) vengono chiamati cosi', al plurale, perche' costituiscono un insieme architettonico che va dal primo Alcázar arabo (al-Qasr) ai successivi ampliamenti di cortili e palazzi che furono costruiti dai monarchi successivi. Dell'Alcazar restaurato dagli Almohadi nel XII secolo rimane solo una parte delle mura, il Patio del Yeso e quello de la Montería. La struttura che si puo' vedere adesso e' in gran parte dovuta alla ristrutturazione di Pietro I di Castiglia. Oltre alle stupende sale, stanze e cortili dei palazzi ci sono anche dei magnifici giardini che sono un bell'esempio di un'arte in cui gli andalusi sono grandi maestri.
- Archivio generale delle Indie: l'edificio dell'Archivio delle Indie si affaccia su Plaza del Triunfo e fu realizzato tra il 1584 e il 1598 in stile rinascimentale con pianta quadrata, due piani ed un patio centrale con portici. Il progetto fu di Juan de Herrera e inizialmente era stato costruito per ospitare la Borsa dei Commercianti in modo da decongestionare l'intensa attivita' commerciale che si svolgeva a Siviglia in seguito alla scoperta dell'America. Per volonta' di Carlo III fu convertito in sede dell'Archivio delle Indie nel 1785 per raccogliere i documenti legati ai possedimenti spagnoli d'oltremare. Rappresenta oggi uno degli archivi piu' importanti del mondo con milioni di documenti preziosissimi.
- Quartiere di Santa Cruz: il Barrio de Santa Cruz e' uno dei quartieri piu' pittoreschi e famosi di Siviglia. Si trova in pieno centro ed e' la zona della citta' che piu' di tutte ha mantenuto la sua struttura moresca. In seguito all'espulsione degli arabi, qui si installo' la comunita' ebraica, una delle piu' grandi di Spagna, ai tempi di Ferdinando III. Il quartiere e' un dedalo di viuzze strette e tranquille sulle quali si affacciano splendide abitazioni con facciate bianche e ocra ricoperte da edere e fiori. Nel XV secolo furono costruite diverse piazze che si aprono in mezzo al labirinto di vie. Una di queste piazze, Plaza de los Venerables, prende il nome dall'Ospedale de los Venerables Sacerdotes, uno dei palazzi barocchi piu' interessanti della citta' costruito tra il 1675 e il 1695 e decorato con dipinti di Juan de Valde's Leal e suo figlio Lucas Valde's. In calle de Santa Teresa al numero 8 si trova la casa, oggi museo, in cui il celebre pittore Murillo trascorse gli ultimi anni della sua vita. A sud del quartiere si trovano i Giardini di Murillo che facevano parte degli orti dei Real Alcazares e furono donati alla citta' nel 1911.
- Torre dell'Oro: e', assieme alla Giralda, il monumento piu' emblematico di Siviglia; si tratta di un'antica torre di sorveglianza sulle sponde del Guadalquivir. Fu costruita dagli Almohadi nei primi anni del XIII secolo per controllare la navigazione sul fiume e sembra che il suo nome derivi dal fatto che un tempo era ricoperta di maioliche dorate. La torre possiede una pianta dodecagonale costituita da due corpi, uno in pietra e uno in mattoni. Il coronamento venne aggiunto solo nel 1760. Attualmente la torre ospita il Museo Navale.
- Arena della Real Maestranza: l'Arena dei Tori di Siviglia e' uno dei luoghi piu' prestigiosi della tauromachia. Fu costruita nel XVIII secolo e restaurata verso la meta' del XIX secolo. Dopo quella di Ronda, e' la piu' antica del mondo e anche una delle piu' grandi con una capienza di 12.500 posti. Al suo interno e' ospitato un museo che ripercorre la storia taurina di Siviglia che e' antica e illustre, avendo la sua arena ospitato i piu' grandi toreri di tutti i tempi. Le corride iniziano durante le festivita' pasquali e durano fino al mese di ottobre.
- Plaza de San Francisco: questa piazza, a nord della Cattedrale, in fondo alla Avenida de la Constitución, da molti anni svolge la funzione di centro principale della citta'. La forma attuale la si deve ai lavori della prima meta' del XVI secolo, quando furono costruiti il Municipio e la Fontana con la statua del Dio Mercurio. La piazza, durante il Medioevo, era centro di scambi commerciali e fu il luogo dove vennero fatte le prime corride. Il Municipio fu costruito tra il 1527 e il 1534 sotto la direzione di Diego de Riano, in stile rinascimentale. Dalla piazza parte la Calle de las Sierpes che e' una delle vie piu' affollate e famose di Siviglia dove si trovano numerosi bar all'aperto e i migliori negozi della citta'.
- Casa de Pilatos: nell'omonima piazza si trova la Casa de Pilatos, il piu' sontuoso palazzo di Siviglia costruito agli inizi del XVI secolo, residenza dei duchi di Medinaceli. L'idea era quella di realizzare una copia del Pretorio del procuratore della Giudea, Ponzio Pilato, dato che l'edificio era stato fortemente voluto da Don Fadrique, di ritorno dal suo viaggio in Terra Santa. Il palazzo e' un insieme di stili architettonici diversi che vanno dal Rinascimentale allo stile mude'jar, tipico dell'Andalusia.
- Parco di María Luisa: il piu' bel parco di Siviglia nasce dalla donazione, fatta alla citta' nel 1893, di meta' dei giardini del Palazzo San Telmo, che erano di proprieta' della principessa Maria Luisa. In seguito, il parco subi' enormi cambiamenti per l'Esposizione iberoamericana del 1929 in quanto si decise di sistemare i padiglioni dell'Esposizione nel parco. L'ingegnere francese Forestier fu incaricato di progettare i giardini mentre Anibal Gonzalez progetto' buona parte degli edifici espositivi e soprattutto le piazze di Espana e America. Plaza de España e' un'enorme piazza a forma di semicerchio con un diametro di 200 metri che culmina in due alte torri alle estremita'. Al centro c'e' un canale navigabile e tutta la piazza e' circondata da portici sormontati da balaustre al di sotto delle quali ci sono delle panchine decorate con maioliche che raffigurano le 54 provincie spagnole. L'ampiezza e la sua particolare disposizione la rendono una delle piazze piu' belle della citta'. Plaza de Ame'rica si trova nella zona del parco dove sono stati costruiti la maggior parte dei padiglioni espositivi del '29. La piazza e' un ampio spazio immerso nel verde, con al centro una grande fontana circondata da tre padiglioni, dove oggi sono ospitati dei musei. Il padiglione delle belle arti ospita attualmente il museo archeologico di Siviglia, che ospita una collezione di oggetti d'oro dall'eta' del rame alla romanizzazione, numerose statue provenienti dagli scavi di Italica e alcune leggi romane incise su lastre di bronzo.


Cadice (Cadiz): Si tratta probabilmente della piu' antica citta' fondata nell'occidente dell'area mediterranea dai Fenici nel XI secolo a.C., anche se oggi si fa risalire ufficialmente la sua nascita alla fine dell'VIII secolo a.C. Fondata con il nome originale di Gdr (Gadir, fortezza, con la stessa etimologia di Agadir in Marocco) su quello che in passato era un piccolo arcipelago ed ora una sola isola, per sfruttare le ricche vie di traffico con l'Oceano Atlantico nel commercio del rame e dello stagno. Nell'antica Grecia era conosciuta come Gadeira e ai tempi dell'impero romano come Gades da cui deriva il gentilizio attuale di gaditano. Ai tempi delle guerre puniche fu alleata di Cartagine ma dovette riconoscere la supremazia romana nel 205 a.C. riuscendo a continuare nella sua intensa attivita' commerciale, rafforzando le comunicazioni con il resto del paese. Divenne municipio romano nel 45 a.C. grazie a Gaio Giulio Cesare. E sempre nel periodo romano furono anche costruiti un anfiteatro, un acquedotto e diversi templi. Nel periodo imperiale, Cadice era rinomata per le sue danze lascive. Dopo la caduta dell'impero romano conobbe un periodo di successive invasioni da parte dei Vandali, dei bizantini, dei Visigoti ed infine degli Arabi sotto il cui dominio rimase fino al 1262, anno in cui venne riconquistata dal re Alfonso X di Castiglia. Da quel momento riprese un periodo di floridita' anche in concomitanza con la scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo (da qui parti' in occasione della seconda e della quarta spedizione verso le Indie). Nel 1497 Amerigo Vespucci lascia Cadice per il suo primo viaggio nel Nuovo Mondo. Il suo porto divenne il piu' importante nei traffici tra la Spagna e le colonie d'oltremare della Nuova Spagna. Nel XVI secolo dovette subire vari attacchi, sia dai pirati da cui si difese anche grazie all'aiuto del genovese Andrea Doria, sia dall'inglese sir Francis Drake, sia infine da una coalizione britannica-olandese. La citta' riusci' a resistere e restare indipendente durante l'invasione francese da parte di Napoleone Bonaparte.

Jerez de la Frontera: Meglio conosciuto, semplicemente, come Jerez, e' un comune spagnolo di 211.670 abitanti (2013) situato nella comunita' autonoma dell'Andalusia, nella provincia di Cadice. La locuzione "de la Frontera" si riferisce alla Frontiera Granadina. e' il centro urbano piu' popolato ed esteso della provincia e il quinto dell'Andalusia. Si trova nel sud della penisola iberica, dista 12 km dall'Oceano Atlantico e 85 km dallo Stretto di Gibilterra. Situata in una posizione centrale e ben collegata alla provincia, e' il principale nodo di comunicazione di uno dei centri logistici e di trasporto dell'Andalusia occidentale. Grazie alle sue dimensioni e alle sue possibilita' di crescita, Jerez ha un dinamismo economico maggiore rispetto al capoluogo di provincia. E' conosciuta nel mondo per il vino omonimo. E' ubicata in una zona fertile per l'agricoltura e l'allevamento. La sua superficie si estende sulla valle del Guadalquivir. L'area comunale di Jerez fu la piu' grande dell'Andalusia fino alla secessione di San Jose' del Valle del 1995, a partire dalla quale divenne la seconda dopo Cordova e la settima dell'intera Spagna. Inoltre, include un'ampia superficie del Parco naturale Los Arconocales e la Sierra di Gibalbín, conosciuti come Montes de Propio de Jerez. E' una delle citta' principali dell'area metropolitana della Bahia di Cadice-Jerez, terzo agglomerato urbano dell'Andalusia e uno dei piu' attivi economicamente e industrialmente. Inoltre, e' un comune membro della Mancomunidad de Municipios Bahía de Cádiz. E' sede episcopale della Diocesi di Asidonia-Jerez, che comprende il nord della provincia di Cadice, prendendo il fiume Guadalete come linea di confine naturale. Il 27 maggio 2009 il Parlamento dell'Andalusia approvo' all'unanimita' l'inserimento del comune sotto la legge 8/08 Citta' molto popolosa, conosciuta come legge delle grandi citta' andaluse (ley de grandes ciudades andaluzas). Gran parte del centro storico della citta' e' Bene di interesse culturale con la denominazione del congiunto storico-artistico

I Pueblos Blancos: Situati nella zona piu' caratteristica e affascinante di tutta l’Andalusia, dove e' ancora possibile capire com’era quest’area nel passato. I villaggi sono imbiancati e le strette vie abbellite da fiori e piante appese alle pareti. Il giro ad anello puo' partire da Jerez de la Frontera e il primo villaggio che s’incontra e' Arcos de la Frontera. Costruito in punta ad una rupe, e' un intricato insieme di stretti vicoli. Non esistono strade in pianura nel centro storico, troviamo i resti di un antico castello e vicino una piazza con una balconata da dove e' possibile vedere per chilometri la valle circostante, il fiume Guadalete e il Lago artificiale. Si prosegue in direzione di El Bosque e da qui, una deviazione a destra vi portera' a Ubrique. Questo villaggio e' famosissimo per la lavorazione del cuoio. Oltre ai vari negozi dove potrete fare acquisti, c’e' anche un interessante museo dedicato a questa forma di artigianato. Tornando indietro a El Bosque, si riprende la strada lasciata in precedenza e si prosegue per Zahara de la Sierra, pueblos che si trova ai piedi di un castello in rovina dichiarato monumento nazionale. Proseguendo ancora, si raggiunge Grazalema, forse il piu' famoso perche' si trova nel Parco Naturale di Grazalema (una meravigliosa area protetta) e per avere nei suoi dintorni la piu' alta cascata di Spagna. Dirigetevi quindi a Setenil dove rimarrete a bocca aperta. Alcune delle vie di questo Pueblos sono coperte da sporgenze rocciose, seguendo i contorni di una gola e queste vie sembrano quasi gallerie. La gola e' stata scavata nella roccia vulcanica. La strada ad anello, curva da qui verso sud, fino a raggiungere Ronda. Probabilmente la piu' famosa tra i Pueblos Blancos. Andando ancora verso sud si arriva a Gaucin dove e' possibile vedere il Mediterraneo e l’Oceano Atlantico, la Rocca di Gibilterra fino alle coste del nord Africa. Successivamente, si arriva a Jimena de la Frontera. Anche qui c’e' un castello moresco in rovina. La posizione e' molto bella, tra colline di sugheri e ulivi. Vi capitera' di vedere anche dei tori al pascolo. Da Jimena de la Frontera si punta di nuovo a nord, facendo ritorno al primo villaggio incontrato, Arcos de la Frontera. In questa zona molti villaggi hanno aggiunto al loro nome "de la Frontera": questo e' dovuto al fatto che per molto tempo l’area fu zona di frontiera tra il mondo arabo e quello cristiano.

Ronda: Ronda e' un comune spagnolo situato nella comunita' autonoma dell'Andalusia. e' una delle piu' antiche e belle cittadine andaluse che, in parte, conserva la sua antica struttura araba. e' situata su un pianoro a strapiombo verso occidente elevato a 200 metri sulla zona sottostante pianura nella regione detta Serrania. Una profonda impressionante spaccatura (tajo) su una larghezza di 60-80 metri e con uno strapiombo di 160 metri sul torrente Guadalevín divide la citta' in due parti unite dal Puente Nuevo costruito nel 1784-88. Altri due ponti sono: uno di costruzione romana (Puente de San Miguel) e uno di origine araba (puente Viejo) ricostruito. La citta' confina ad est con il parco naturale della Sierra de las Nieves, a sud con la Valle del Genal, ad ovest con la Sierra de Grazalema ed a nord con delle pianure nella direzione di Campillos. Le comunicazioni con i territori confinanti e' garantita da una rete stradale che attraversa numerosi valichi di montagna offrendo alla vista dei viaggiatori un meraviglioso paesaggio. Il trasporto su rotaia e' effettuato con i treni Talgo che vanno verso Algeciras e Madrid. La citta' antica conserva gli edifici di origine araba con strade strette e tortuose. La citta' e' anche nota per avere la piu' antica Plaza de toros di Spagna per lo spettacolo della corrida, famosa anche per la sua rinomata scuola di equitazione.

Marbella: Bagnata dal Mar Mediterraneo e situata a meta' strada tra Malaga e Gibilterra, Marbella e' un'importante centro balneare. E' una delle piu' rinomate localita' della Costa del Sol. Fu un possedimento islamico, ed e' a questo periodo che risalgono il castello, le mura ed anche il nome, che infatti deriva dall'arabo Marbil-la. Nel 1485, gli spagnoli riconquistarono la citta'.

Salobrena: La localita' granadina di Salobrena si estende ai piedi di un castello ispano-musulmano lungo la cosiddetta Costa Tropical, sulle rive del Mar Mediterraneo. Le vaste spiagge e le temperature gradevoli ne fanno una meta ideale per tutto l’anno. La canna da zucchero e la frutta tropicale coltivate sul posto si uniscono al pesce e ai molluschi, dando vita a succulente ricette. Partendo da qui, il viaggiatore potra' visitare le numerosissime localita' costiere, adatte alla pratica di sport nautici e di attivita' all'aria aperta. La privilegiata posizione costiera di Salobreña le permette di offrire splendide spiagge in cui sorgono numerosi complessi turistici. La vasta scelta di strutture alberghiere e di svago e' il completamento di un interessante centro storico di case imbiancate a calce, costruite attorno al castello arabo. Le origini di Salobrena, infatti, affondano le loro radici nell'epoca fenicia. Fondata come colonia commerciale, e' stata abitata da romani e arabi fino alla riconquista da parte dei Re Cattolici. Per difendersi dagli attacchi dei pirati, i cittadini costruirono le mura della citta' e scelsero posti piu' sicuri tra le montagne. Oggi, l'eccellente clima tropicale, con temperature che vanno dai 15 ai 32 gradi, richiama l'attenzione dei turisti durante tutto l'anno. La parte superiore del centro urbano e' dominata da un castello costruito su una roccia. Mura in pietre e muratura, torrioni e il Maschio disegnano il profilo della struttura che domina sulle abitazioni del luogo. Eretta dai romani, questa struttura difensiva fu ampliata dagli arabi. Ai piedi della grande rocca (Gran Penon) su cui si erge, si possono ammirare le stradine con le case imbiancate a calce, tipiche della tradizione musulmana. Un'altra struttura interessante e' la chiesa parrocchiale di Nuestra Senora del Rosario, costruita su un'antica moschea nel XVI secolo. I diversi quartieri della citta' come La Loma, La Fuente, El Brocal o el Albaycín svelano angoli medievali dai quali e' possibile ammirare portoni, volte e finestre. Una passeggiata nella zona dara' al turista un'idea della localita' in tempi remoti. Il lungomare, tra la pianura dove crescono alberi da frutta e il profilo costiero, permette di conoscere un po' meglio la cultura della provincia di Granada. Nelle spiagge di Salobrena e' possibile praticare diversi sport acquatici e attivita' all'aria aperta.