Cracovia


Quartiere di Kazimierz: Ad oriente della Citta' Vecchia di Cracovia sorge il quartiere di Kazimierz, dal nome del suo fondatore, Re Casimiro il Grande. Edificata nel 1335 come cittadina distinta, nel 1800, a seguito dell’allargamento dei confini amministrativi di Cracovia, divenne un quartiere della citta'. Il Kazimierz e' diviso in due parti: ad ovest c’e' quella cristiana, ad est quella ebraica. Nella parte cristiana potrete ammirare la Piazza del Mercato (Wolnica), le chiese gotiche di Santa Caterina e del Corpus Christi e la chiesa barocca di San Stanislao sulla roccia, luogo del suo martirio. Ma il Kazimierz e' stato, soprattutto, il centro della vita religiosa e sociale della Cracovia ebraica fino a quando la comunita' semita che lo abitava (circa 65.000 persone) venne deportata nei vari campi di sterminio durante l’occupazione nazista. Passeggiando per le vecchie stradine in pietra si avverte lo spirito della cultura ebraica in ogni dove: le sinagoghe, le facciate delle case in via Jozefa con le scritte in yiddish e, in alcuni casi, la stella di David, l’affollato mercato quotidiano di Plac Nowy, la piazza principale del quartiere. Il quartiere trascurato ed abbandonato fino ad una decina di anni fa, ha ritrovato lustro e notorieta' anche grazie alle scene del film Schindler’s List che vi sono state girate. Oggi e' un quartiere molto vivace in cui aprono botteghe di artisti, locali alternativi e negozi di moda.
Itinerario ebraico nel Kazimierz Il distretto e' ricco di storia e pieno di luoghi d’interesse. e' il secondo complesso in Europa di monumenti ebraici, per ricchezza e dimensioni dopo il quartiere di Josefow a Praga, dal Centro della Cultura Ebraica ai santuari che via via si incontrano. La Sinagoga Tempel del 1862 (la piu' nuova del quartiere) in stile neo-moresco, la Sinagoga Kupa e la Sinagoga di Isacco con bei portici all’entrata, entrambe del XVII secolo; la Sinagoga Wysoka (non visitabile) del 1560, chiamata anche Sinagoga Alta, in quanto la sala per la preghiera e' posta in alta rispetto al livello della strada. In via Szeroka si trova la Vecchia Sinagoga (Sinagoga Stara) in mattoni rossi, la piu' antica sinagoga presente in Polonia (XV secolo). Attualmente ospita il Museo Giudaico ed una sezione del Museo Storico di Cracovia dedicata alla storia degli ebrei di Cracovia. E poi la piu' piccola delle sinagoghe, la rinascimentale Sinagoga Remuh (1553), l’ultima rimasta attiva nella citta'. Accanto ad essa c’e' un antico cimitero (1551) dove sono conservate molte tombe monumentali in stile ebraico. Qui riposano in pace molti degli ebrei piu' in vista di Cracovia, qui vengono in pellegrinaggio ebrei da tutto il mondo per pregare sulla tomba del rabbino Moses Isserles, detto Remuh. Una parte del muro che circonda il cimitero e' edificato con le pietre che i nazisti rimossero dalle tombe ed usarono per edificare un muro che impedisse agli ebrei di uscire dal ghetto.

Wawel Cathedral and Museum: La Cattedrale di Cracovia si trova sulla collina del Wawel ed e' uno dei luoghi religiosi piu' importanti della Polonia. Quando Cracovia era la capitale del regno, prima che lo diventasse Varsavia, nella Cattedrale di Cracovia venivano incoronati i sovrani, si celebravano i loro funerali, sono stati sepolti dinastie reali ed uomini illustri, come i grandi poeti Mickiewicz e Slowacki e gli eroi nazionali tra i quali Kosciuszko. La chiesa fu costruita in stile gotico tra il 1320 e il 1364 a cui si aggiunsero, nel tempo, ben 19 cappelle, gotiche, rinascimentali e barocche. La Cattedrale e' dedicata ai santi Stanislao e Venceslao.
Visitare la Cattedrale di Cracovia L’interno della Cattedrale di Cracovia e' ricco di opere d’arte: sarcofagi reali, particolarmente bello quello di re Casimiro Jagellone opera di Veit Stoss nella medioevale Cappella della Santa Croce; altari pregevoli, famoso quello dedicato a San Stanislao, santo patrono della Polonia, che custodisce le sue reliquie; molto particolare il Cristo gotico di legno scuro avvolto da tulle nero di Santa Edvige. Ma, sopra di tutti, la Cappella funeraria di Sigismondo costruita su progetto dell’architetto italiano Berrecci che, con la sua magnifica cupola dorata, e' considerata il capolavoro dell’architettura rinascimentale polacca.
L'esterno della Cattedrale di Cracovia La cattedrale e' sormontata da tre torri, una delle quali contiene l’imponente campana (zygmunt) di Sigismondo (1520) ottenuta fondendo il metallo proveniente dalle canne dei cannoni, pesante ben 11 tonnellate. Viene fatta suonare solo in occasioni speciali, per azionarla occorrono 10 persone e i suoi rintocchi si sentono fino a 12 km da Cracovia. Dalla cima si gode una bellissima veduta della citta'. Piccola curiosita': se siete alla ricerca dell’anima gemella siete nel posto giusto. Si dice che chi tocca il batacchio della campana riuscira' a trovarla presto. Ormai siete quassu'...perche' non provare?

Wawel Castle: La visita di questo quartiere di Cracovia comincia incamminandosi per la salita che conduce all’ingresso del castello lungo la quale potrete ammirare la statua equestre dell’eroe polacco Kosciuszko posta in cima ad un bastione. Superata la Porta dei Blasoni (Brama Herbova), oltre la quale si trova una delle biglietterie del castello (l’altra si trova dietro il Mastio dei Ladri), e la Porta dei Vasa (Brama Wazo'w), si arriva alla cattedrale. Il Wawel (collina in polacco) di Cracovia e' un complesso architettonico recintato da mura difensive composto dal Castello Reale, dalla Cattedrale, dal vicariato e dai quartieri della servitu'. Il Wawel e' caratterizzato da una somma di stili architettonici, dal romanico al gotico, dal rinascimentale al barocco. Nel XVI secolo, il Wawel era l’emblema della Polonia, uno dei maggiori stati d’Europa, ma con la caduta del Regno e il trasferimento della capitale a Varsavia (1596), venne abbandonato pur continuando a conservare un forte valore simbolico. Secondo la leggenda, il Wawel e' stato costruito proprio sulla caverna in cui viveva un terribile drago, Smok Wawelski, che trucidava uomini e animali. Alcune versioni della storia raccontano anche di giovani fanciulle sacrificate per impedire al drago di devastare la citta'. Il re Krak, esasperato, emise un editto in cui dichiarava che chi avesse ucciso il drago avrebbe avuto meta' del suo regno e sua figlia in sposa. Con uno stratagemma un giovane calzolaio riusci' nell’impresa: diede in pasto al mostro una pecora imbottita di zolfo. Per spegnere l’incendio che era in lui divampato, il drago fu costretto a bere quasi tutto il fiume Vistola fino a scoppiare, liberando la citta' dalla sua terrificante presenza. Oggi, all’ingresso della grotta (a cui si accede dalla scalinata di una torretta addossata al muro di cinta) vi e' una scultura in metallo del drago con tanto di fiamme che gli escono dalla fauci ogni 5 minuti. Le grotte sono lunghe 270 metri di cui solo 81 percorribili e sono divisi in 3 ambienti. L’uscita e' sulla sponda del Vistola. Molte stanze del Palazzo Reale sono aperte al pubblico e possono essere visitate. Lungo il percorso si incontrano le stanze pubbliche e quelle private dei sovrani, la Cappella Reale, il Tesoro reale, una bellissima armeria con armi dal Medioevo ad oggi e anche diverse collezioni di oggetti medio-orientali, cinesi e giapponesi, ricordo dei contatti che il Regno polacco ha avuto nei secoli con le altre culture.

Rynek Glo'wny: Cuore pulsante del nucleo medievale e' l’immensa Piazza del Mercato (Rynek Glowny, un quadrato di 200 metri per lato), datata 1257, simbolo di Cracovia e fra le piu' grandi piazze d’Europa. La piazza, ora come in passato, e' il punto nevralgico della vita pubblica, culturale, commerciale di Cracovia. Vi incantera' con i suoi caffe', le gallerie, i banchi dei fiori, le carrozze trainate dai cavalli e gli spettacoli improvvisati di musicisti ed artisti di strada. Per cogliere la magia e l’atmosfera del passato di Cracovia non c’e' modo migliore che passeggiare per la Citta' Vecchia (Stare Miasto) un’area quasi completamente pedonalizzata. Stare Miasto e' un concentrato di stili architettonici, dal gotico al rinascimentale, al barocco, come dimostrano i bellissimi palazzi, le chiese, la basilica di Santa Maria, le abitazioni, testimoni della lunga e gloriosa storia di Cracovia. Non a caso, nel 1998, il centro storico di Cracovia e' stato dichiarato dall’UNESCO, Patrimonio Mondiale dell’Umanita'.
Il poeta romantico Nella piazza si trova la statua dedicata a Adam Mickiewicz, uno dei piu' noti ed amati scrittori in quanto incarnazione dei sogni e degli ideali del popolo polacco. Smantellata dai nazisti nel 1940, ricomparve nuovamente nel 1955. Ai lati del monumento ci sono quattro statue simboleggianti la Patria, la Scienza, il Valore e la Poesia. Il monumento e' diventato il punto d’incontro preferito dai cracoviani, soprattutto i giovani, che qui si danno appuntamento, sia di giorno che di notte.

Sukiennice: Al centro della piazza si erge imperioso l’antico Mercato dei tessuti (Sukiennice). Costruito nel XIII secolo come centro del commercio dei tessuti, distrutto da un incendio (1555), venne ricostruito in stile rinascimentale. Nel XIX secolo assunse l’attuale forma con i portali neogotici e i mascheroni decorativi. Esso e' stato il centro degli affari per circa 700 anni, qui si incontravano i mercanti che giungevano in Polonia per barattare e/o comprare merci. Al piano terra, sotto caratteristiche volte, si susseguono i negozietti di souvenir e di artigianato locale (pizzi, ricami, scacchiere in legno e marmo, gioielli in argento ed ambra); il primo piano, invece, e' sede della Galleria di Pittura e Scultura polacca del XIX secolo. Perla dell’architettura rinascimentale, il piu' antico esercizio commerciale di Cracovia, Sukiennice e' il biglietto da visita della citta' e al contempo uno dei piu' importanti luoghi storici locali. Il Mercato dei Tessuti (Sukiennice) fu una delle istituzioni piu' importanti della citta', costituendo il cuore pulsante della vita commerciale cracoviana. La struttura originaria del Mercato dei Tessuti, sorto nel XIII secolo quando Cracovia ottenne la concessione dei diritti civili, era articolata in due file di banchi di pietra che formavano un vicolo nel mezzo di Piazza del Mercato, le cui estremita' venivano chiuse per la notte con sbarre in ferro onde impedire l’accesso ai ladri. Nel XIV secolo il Mercato dei Tessuti fu edificato in mattoni e coperto con un tetto. Tracce delle arcate ogivali risalenti a questo edificio sono tuttora visibili sui due lati della struttura. Il commercio che si svolgeva presso il Mercato dei Tessuti costituiva un'importante fonte di reddito per la citta': secondo una prerogativa reale, i mercanti stranieri potevano vendere le loro merci esclusivamente in questo luogo. Non stupisce quindi che quando nel 1555 l’edificio fu divorato dall’incendio, si procedette energicamente alla sua ricostruzione. Vi lavorarono eccellenti architetti, artisti e artigiani, tra cui parecchi italiani giunti in Polonia al seguito della regina Bona Sforza (moglie del re Sigismondo I il Vecchio). Il nuovo Mercato dei Tessuti acquisto', tra le altre cose, un lungo attico fregiato e recante mascheroni, teste umane grottesche progettate da Santi Gucci, illustre scultore italiano. La sala principale fu articolata su due piani. Il primo piano cosi' ottenuto fu adibito ad una seconda grande sala detta smatruz (un tipo di mercato coperto medievale ispirato al tedesco Schmetterhaus). Destinata al commercio di merci di piccole dimensioni, deriva il proprio nome da tedesco schmettern, vocabolo designante il clamore, il baccano prodotto dalle bancarelliste nell’atto di vendere le loro mercanzie. Allo smatruz conducevano le scale sormontate da logge situate sui lati piu' corti dell’edificio (progetto di Jan Maria Padovano). Con il passare dei secoli il Mercato dei Tessuti, non piu' rinnovato ne' ristrutturato, perdette il suo splendore. Alla fine dell’ottocento la struttura fatiscente provvista di baracche in legno poggianti sulle parti esterne dell’edificio non ricordava per nulla la perla rinascimentale di Cracovia. Fu necessario un restauro profondo. L’edificio che oggi vediamo e' il risultato di tale iniziativa: le baracche furono demolite, il vecchio smatruz fu provvisto di arcate e vi fu allestita una galleria di pittura polacca. Sukiennice e' tuttora luogo di commercio: la sala al pianterreno e' ancor oggi piena di bancarelle, presso le quali anziche' stoffe sono in vendita souvenir. Questo arnese, appeso sopra l’accesso al Mercato dei Tessuti fianchegginte il monumento ad Adam Mickiewicz, e' un antico simbolo del rigoroso diritto di Magdeburgo che puniva i ladri con l’amputazione delle orecchie, mentre i malviventi piu' pericolosi venivano consegnati nelle mani del boia. Al coltello e' legata anche la leggenda dei due fratelli costruttori delle torri della chiesa di Santa Maria (kosciól Mariacki). All’interno e' presente la Galleria d’Arte Polacca

Town Tower Hall: Le notizie storiche riportano che la Torre del Municipio fu costruita all’inizio del XIV secolo. Nel medioevo fu continuamente ampliata. Fece parte del Municipio di Cracovia che fu distrutto all’inizio del XIX secolo. Nel 1524 sulla Torre fu collocato un orologio prodotto a Norimberga. Tuttavia alla fine del XVII secolo, la cima della torre fu colpita da un fulmine che fu la causa di un incendio. La campana e meta' della torre furono distrutte dalle fiamme. Nel corso di tre anni, da quell’ evento, la torre fu ricostruita. Un nuovo progetto impressionante, tuttavia priva dell’orologio. In questa forma resistette fino al 1783, per poi essere nuovamente ristrutturato. Meno di 40 anni dopo fu intrapresa la decisione di demolire l’edificio del Municipio adiaciente alla torre, la quale fu abbandonata ed esclusa dall’uso per quasi cento anni. L’ultimo restauro della torre fu eseguito relativamente di recente, nella prima meta' degli anni ‘60 del XX secolo. Attualmente la torre e' accessibile ai turisti. Il suo interno gotico e' considerato uno dei piu' bei siti di Cracovia. Il piano superiore permette di ammirare una vista mozzafiato sul panorama della citta'.

St. Mary’s Basilica: Nel Rynek, spicca la sagoma della Chiesa-Basilica di Santa Maria (Bazylica Mariacka), chiesa gotica del XIV secolo con le sue due torri di altezze differenti (69 metri l’una ed 81 metri l’altra). Si narra che la costruzione delle due torri venne affidata a due fratelli architetti. L’aspra competizione tra i due porto' il fratello maggiore ad accoltellare il minore la cui torre, a seguito della sua morte, rimase incompiuta. Sulla sorte del fratricida esistono due versioni: la prima vuole che venne annientato dal senso di colpa e si tolse la vita proprio con quel coltello; per la seconda invece, l’assassino fu giustiziato. Ecco svelata la triste storia del grosso coltello arrugginito che pende dalla parete di una delle arcate del Sukiennice posto li' a ricordare che il crimine non paga.
Visitare la Basilica di Santa Maria La chiesa ha tre navate e numerose cappelle laterali. All’interno, ricco e sfarzoso, spiccano la bellissima policromia di Jan Matejko e le splendide vetrate. L’opera che catalizza l’attenzione e' senz’altro la pala d’altare lignea (Altare Mariano) scolpita dal maestro di Norimberga Veit Stoss nel corso di 12 anni. Si tratta del piu' grande altare gotico d’Europa (m 11x 13), 5 pannelli in cui sono intarsiate 200 figure e nei quali sono rappresentati, al centro, la Dormizione di Maria (il suo ultimo sonno, secondo le Scritture, durante il quale avviene l’assunzione), piu' in alto, l’Assunzione; in cima l’Incoronazione. Sulle ali sono, invece, illustrate scene della vita di Cristo e della Vergine. (L’apertura delle ante del polittico ha luogo ogni giorno alle 11.50).
La triste storia della sentinella trafitta da una freccia Se passeggiate per il Rynek, sollevando gli occhi e aguzzando le orecchie, potrete partecipare ad uno dei momenti piu' sentiti della tradizione polacca: lo Hejnal, ovvero la "chiamata a raccolta". Dalla torre piu' alta della chiesa (un tempo utilizzata come torre di guardia), un trombettiere esegue quattro volte, in direzione dei quattro punti cardinali, una melodia interrompendola bruscamente. Era una notte del 1241 quando una sentinella, posta a guardia della citta', suono' la tromba per avvisare i cracoviani dell’imminente invasione dei Tartari; il segnale di pericolo ben presto si spezzo' a causa di una freccia che trafisse la gola della coraggiosa vedetta grazie alla quale la citta' riusci' a preparare le difese e a respingere l’attacco dei nemici. Da allora, a ogni ora e in tutti i giorni dell’anno, l’episodio viene ricordato con un suono di tromba interrotto nel mezzo della stessa battuta e viene ritrasmesso ogni giorno alle 12 dalla radio nazionale polacca.

St. Florian’s Gate: Un tempo, la Citta' Vecchia era circondata da una cinta muraria di 5 km. Distrutta durante l’occupazione austriaca, non ne rimane che un breve tratto contiguo alla porta di San Floriano (Brama Florianska), unica rimasta delle 8 porte che in passato difendevano la citta'. Oggi le mura antiche sono vivacizzate dall’esposizione dei quadri degli artisti di strada che animano le mura e che ne fanno un angolo della citta' davvero suggestivo). Il Barbacane (Barbakan) era un bastione di difesa militare del tardo XV secolo, costruito per proteggere la porta della citta'. Il Barbacane insieme alla Porta di San Floriano forma l’inizio della Strada Reale (Dro'ga Krolewska), chiamata cosi' perche' in passato veniva usata dalla famiglia reale, dai principi e dagli ospiti d’onore per raggiungere il Castello di Wawel. Oggi, al posto dell’antica fortificazione, troviamo il parco cittadino del Planty camminando nel quale e' possibile percorrere ad anello la vecchia citta'. I bellissimi giardini risalgono al XIX secolo e sono divenuti, in breve, il posto preferito dai residenti per un po’ di relax.

Krakov Barbican: Il Barbacane fu costruito alla fine del XV secolo. Fu l’elemento piu' forte della fortificazione settentrionale di Cracovia. Fu edificato negli anni 1498-1499 sotto il dominio di Jan Olbracht per proteggere la citta' dall’ invasione italiana e turca. E’ una frazione del cerchio con diametro interno di 24,40 m, lo spessore delle mura supera i 3 m. E’ un edificio in stile gotico con sette piccoli torri. Nel passato era collegato alla Porta di San Floriano. Il suo obiettivo principale era quello di difenderla. Il Barbacane era una fortezza quasi inespugnabile. La prima vera prova avvenne nel 1587 quando fermo' l’attacco dell’esercito dell’Arciduca Maksymilian Habsburg. In conseguenza di cio' l’aspirante al trono polacco fu costretto a cedere la citta'. Il secondo assedio a Cracovia ebbe luogo durante il Diluvio svedese, nel 1655 il personale del Barbacane si arrese per l’esaurimento di munizioni e per la fame. Oggi il Barbacane e' una sezione del Museo Storico della citta' di Cracovia. Dopo quanto avvenuto nel 1241 quando la citta' di Cracovia fu devastata da un’incursione tartara, il sovrano di Polonia capi' che fu necessario costruire delle mura difensive intorno alla citta'. La costruzione delle mura difensive fu iniziata nel 1285 dal principe Leszek II e duro' fino alla prima meta' del XIV secolo. Mura difensive Le fortificazioni erano costituite da un doppio muro e ostacolate da una fossa. Il muro era alto 7,5 metri con uno spessore di 2,5 metri. 9 metri davanti al muro principale fu edificato un muro piu' basso di 2 metri necessario a fermare la prima onda dell’invasione. Un ruolo di rafforzamento addizionale per il muro interno svolgevano le torre di altezza di 10 metri. Nel XIV secolo c’erano 17 torri intorno a Cracovia. Nella vita quotidiana le corporazioni delle arti e mestieri avevano li' le proprie sedi da cui le torri prendevano il nome. Per raggiungere la citta' bisognava accedere ad una delle 7 porte cittadine che chiudevano di notte. La fossa che circondava le mura era larga dai 6 ai 10 metri e profonda 3,5 metri, riempita con le acque del fiume Mlynówka Królewska

Rynek Underground: Sotto la Piazza del Mercato (Rynek Glowny), a otto metri di profondita', da qualche anno e' stato allestito un museo che ripercorre oltre mille anni di storia di Cracovia, dalla sua fondazione nel IV secolo fino al Medioevo. Il lavoro archeologico cominciato nel 2005 avrebbe dovuto durare sei mesi, e invece si e' protratto per oltre cinque anni portando alla luce una quantita' di reperti tale da consentire una ricostruzione storica sufficientemente rigorosa sul passato medievale della citta'. Cracovia, infatti, giocava un ruolo da protagonista nell’ambito della famosa Lega Anseatica (Hansa), complesso accordo commerciale tra citta' tedesche, presto esteso anche a citta' di altri paesi del Mar Baltico e dell’Europa Settentrionale. La visita del Rynek Underground dura circa 60 minuti e si avvale anche di preziosi supporti video che ripercorrono i tanti momenti salienti della storia cittadina. La Piazza del Mercato odierna fece parte di Cracovia gia' dal 1257 quando fu annessa alla citta'. Divento' allora uno degli elementi piu' rilevanti dello spazio pubblico della citta'. Rimane tale fino ad oggi. Tuttavia la storia della Piazza del Mercato inizio' molto prima. Per scoprirla e' necessario scendere alla mostra Sotterranei della Piazza del Mercato. Questa esposizione storica mostra non solo una storia insolita di Cracovia ma anche i rapporti di questa citta' con i piu' importanti centri di commercio e cultura nel Medioevo. Scoprire i legami di Cracovia con la Lega Anseatica sara' molto interessante per gli amanti della storia. Grazie ad un vasto assortimento di monumenti che fanno parte della mostra - si puo' vedere come si svolgeva nella pratica la vita a Cracovia nei secoli precedenti. Iniziando dalle monete del XIV secolo e finendo alle stoviglie in ceramica contemporanea. Inoltre l’esposizione e' arricchita da modelli, schermi tattili interattivi, ologrammi e film documentari proiettati in apposite cantine sotto il Mercato dei Tessuti.

Apteka Pod Orlem: La farmacia «Sotto l’Aquila» fu fondata da Józef Pankiewicz, padre di Tadeusz nel 1909. Tadeusz Pankiewicz inizio' il lavoro nel 1930, subito dopo essersi laureato. La farmacia divento' ufficialmente proprieta' di Tadeusz Pankiewicz dopo 1946. Tuttavia nel 1951 la farmacia fu tolta alla famiglia per motivi di cambiamento strutturale legati al socialismo svolto in Polonia. La farmacia fu nazionalizzata. Attualmente nella Farmacia «Sotto l’Auqila» ha sede il Museo del Ghetto «Farmacia sotto l’Aquila» accesibile per turisti.

Fabryka Emalia Oskara Schindlera: Oskar Schindler era un imprenditore tedesco che compro' una fabbrica di stoviglie nel distretto industriale di Cracovia impiegando circa 1200 lavoratori ebrei. Quando i nazisti iniziarono il rastrellamento degli ebrei che vivevano nel distretto di Podgorze, Schindler li salvo' dichiarando che erano fondamentali per il lavoro della fabbrica e per la produzione delle pentole destinate all’esercito tedesco. Grazie alle sue abilita' diplomatiche e alla corruzione dei gerarchi nazisti, Schindler riusci' a salvare circa 1200 ebrei altrimenti destinati al vicino campo di Auschwitz. La storia di Schindler e' stata fatta scoprire al grande pubblico dal film di Spielberg ispirato ad un romanzo di Thomas Keneally. Spielberg ha scelto di girare le scene del film a Kazimierz perche' questo quartiere e' rimasto uguale al 1940, mentre Podgorze e' stato profondamente modificato. La fabbrica si trova in Via Lipowa a 20 minuti dal centro ed e' diventata un museo dove si puo' visitare l’ufficio di Schindler e una mostra audio-visiva sugli ebrei di Cracovia.

Auschwitz/Birkenau: Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque Paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Oswiecim valgono di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui ha visto qui le tracce, non dia nuovo seme, ne' domani ne' mai.<\i> Con queste parole Primo Levi si rivolge a coloro i quali decidono di recarsi in un campo di sterminio nazista. Un posto in cui bisognerebbe andare, almeno una volta nella vita, per vedere con i propri occhi cio' che e' stato, per riflettere, per non dimenticare mai. Un viaggio nella memoria dunque, tra luoghi intrisi di dolore e sofferenza, in cui l’aria e' satura di morte, dove la crudelta' umana spinta a livelli inimmaginabili ha annientato giovani, vecchi, donne, bambini senza pieta' alcuna.
Auschwitz-Birkenau, nei pressi della cittadina di Oswiecim (circa 70 km da Cracovia), e' stato il piu' grande campo di concentramento, di lavoro forzato e di sterminio di massa costruito durante la Seconda Guerra Mondiale dai nazisti per la "Soluzione finale della questione ebraica", giustificazione ideologica di uno dei piu' tremendi genocidi della storia. Qui furono rinchiusi, torturati e uccisi ebrei, zingari, omosessuali, sacerdoti, intellettuali polacchi, prigionieri di guerra, combattenti della resistenza, criminali comuni. Piu' di un milione e mezzo di persone, per la maggior parte di religione ebraica, persero la vita tra atrocita' indicibili che il mondo spesso preferiva non sapere, in un assordante silenzio della politica e della Chiesa.
Ma la storia, come ha scritto qualcuno, non ha nascondigli. Quel capitolo buio della storia dell’umanita' e' venuto alla luce ed Auschwitz e' diventato il simbolo dell’Olocausto. Luogo dedicato alla memoria dei deportati e delle vittime, eletto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanita' "come prova del tentativo metodico, crudele, disumano di negare la dignita' umana a gruppi considerati inferiori, portando al loro assassinio sistematico", oggi Auschwitz e' un museo aperto al pubblico.
Il Campo di Auschwitz si divideva in tre settori: Auschwitz I, il campo originario e il piu' piccolo dei tre, Auschwitz-Birkenau, a circa tre km di distanza dal primo e Auschwitz III-Monowitz, presso il complesso industriale Bune Werke, per la produzione di derivati dal carbone, il principale campo di lavoro e sfruttamento dei prigionieri. La visita ad Auschwitz I comincia attraversando il cancello recante la tristemente famosa scritta Arbeit Macht Frei (ironico e crudele "Il lavoro rende liberi."). In questo campo, organizzato in un’ex caserma dell’esercito polacco ed operativo dal 1940, persero la vita circa 70.000 persone, per lo piu' prigionieri di guerra russi e intellettuali polacchi, uccise nei forni crematori e nelle camere a gas, morte di stenti a causa della fame, del lavoro massacrante, delle pessime condizioni igieniche e sanitarie.
Auschwitz-Birkenau fu costruito nel 1941 e vi furono rinchiusi prigionieri civili e di guerra. La vista della Porta della Morte dove entravano i convogli carichi di deportati fa rabbrividire. Il campo si trova in una distesa desolata, conteneva piu' di 300 baraccamenti (ne restano circa una sessantina) ed arrivo' a contare 100.000 internati utilizzati per il lavoro forzato. Il campo era diviso in settori suddivisi a loro volta in parti, circondati da filo di ferro spinato. In questo modo si tenevano divisi le donne dagli uomini, le famiglie dai singoli, gli ebrei dagli zingari. Al suo interno si trovano i forni crematori (o meglio quel che ne rimane dopo che le SS li fecero saltare all’arrivo degli Alleati) e le camere a gas. La posizione, la dimensione e la struttura inducono a pensare che esso fu concepito per portare a compimento il folle progetto nazionalsocialista. Qui morirono circa un milione di persone, soprattutto ebrei e zingari. Difficile non lasciarsi sopraffare dalle emozioni alla vista di tanto orrore. Provare ad immaginare come sia stato "vivere" in questi luoghi commuove, rattrista, impietrisce. Quell’inaudita malvagita' di uomini verso altri uomini fa arrabbiare e indignare allo stesso tempo. Ci si chiede il come, il perche' di una simile tragedia ma e' umanamente impossibile trovare una risposta. Il fatto poi che crimini del genere si ripetano rende ancora piu' difficile la ricerca. Bisognerebbe imparare dal passato, eppure...

Wieliczka Salt Mine: Se siete a Cracovia e volete vivere un’esperienza veramente particolare, unica nel suo genere, le miniere di sale di Wieliczka fanno al caso vostro. Appena 13 km fuori dal centro di Cracovia c’e' uno spettacolo straordinario da non perdere: le miniere di sale che per secoli hanno fornito sale e ricchezza alla Polonia. Dopo la fine della produzione, per fortuna, non sono state abbandonate ma recuperate per farne un luogo turistico di eccellenza. Stupisce piu' di tutto la "Cattedrale di Sale", una vera chiesa di 54 x 12 metri dedicata alla Beata Kinga, la patrona dei minatori polacchi. Ma c’e' anche molto altro da scoprire: quasi 300 km di gallerie con bassorilievi, decorazioni, laghetti e anche uno spazio per fare inalazioni saline: le miniere, infatti, sono un vero toccasana per chi soffre di allergie, grazie al microclima stabile e alla purezza dell’aria. Per secoli, la miniera e' stata fonte di arricchimento per il Paese, oggi e' una forte attrattiva turistica nonche' un sanatorio sotterraneo per curare allergie croniche, asma e altre malattie respiratorie attraverso inalazioni di vapori salini. La miniera, attiva da oltre 700 anni, e' formata da un dedalo lungo 300 km fatto di gallerie e cunicoli distribuiti su 9 livelli che scendono fino a 327 metri di profondita'. L’itinerario turistico consente la visita di 20 sale, collegate da gallerie lunghe circa 2 km, poste ai tre piani superiori della miniera. Il percorso sotterraneo comincia con la discesa (378 gradini) nel pozzo Danilowicz (64 metri di profondita'). Da questo momento sarete inghiottiti in un mondo a dir poco surreale, totalmente scavato nel sale. Vi imbatterete in laghi sotterranei dalle verdi acque, statue intagliate nel sale dai minatori, stanze abbellite con bellissimi bassorilievi, cappelle adorne di immagini sacre e altari. Inoltre, avrete modo di ammirare antichi strumenti usati per l’estrazione e la lavorazione del sale. Il clou della visita alla Kopalnia Soli (miniera di sale in polacco) si raggiunge con la cappella della Beata Kinga (1895), la patrona dei minatori polacchi, a cui e' dedicata una sala, anzi una vera e propria chiesa viste le misure, 12 metri di altezza, 54 metri di lunghezza, 18 metri di larghezza. Uno scenario stupefacente nelle viscere della terra (101 metri di profondita'), non solo per le dimensioni impressionanti ma per la bellezza di quel che appare: i pavimenti, gli altari, le colonne sono scolpiti nel sale, scene bibliche fregiano le pareti di salgemma, luccicanti cristalli di sale impreziosiscono i lampadari che, insieme a candelabri fatti di sale illuminano magicamente la sala. Un’opera sicuramente non facile, basti pensare che per realizzarla fu necessario rimuovere 20.000 tonnellate di sale ed occorsero trent’anni di lavoro. La cappella ospita spesso concerti ed esposizioni d’arte ed e' un’ottima location per suggestive cerimonie nuziali. La visita dura due ore circa, al termine della stessa un montacarichi riporta tutti in superficie. Prima di lasciare questo posto incantato e' possibile concedersi una pausa al bar (ma per chi ha bisogno di rimettersi in forze c’e' anche un ristorante) e/o acquistare qualche souvenir.